Pietr il Lettone - Georges Simenon {Recensione no-spoiler}

Buongiorno a tutti lettori,
bentornati sul blog! Oggi recensione molto particolare, perché vi parlo di un libro che ho letto in compagnia. Io e altre tre avide lettrici abbiamo creato un piccolo gruppo di lettura su instagram, per iniziare a leggere i romanzi sul famoso commissario Maigret di Georges Simenon. Vorremmo leggerne uno al mese, impegni ed esami permettendo, e se volete unirvi a noi siete ovviamente i benvenuti: potete usare l'hashtag #ossessionesimenon, che abbiamo ideato per l'occasione e che parla da solo. Intanto siamo partite dal primo, Pietr il lettone, e ora ve lo racconto qui.

Pietr il lettone georges simenon recensione no spoiler maigret felice con un libro

Titolo: Pietr il Lettone
Autore: Geroges Simenon
Editore: Adelphi
Data pubblicazione: 1931/1993
Pagine: 163

Pietr il Lettone è un noto criminale, molto abile nello sfuggire alla polizia. Il commissario Maigret è sulle sue tracce perché vuole finalmente riuscire ad incastrarlo, ma il compito si rivela particolarmente difficile quando si rende conto che ci sono tanti Pietr: persone molto diverse fra loro ma con una cosa in comune, l'aspetto del Lettone.
A Maigret non rimane altro da fare che cercare di scoprire chi è il vero malvivente e cercare di acciuffarlo, ma ben presto si accorgerà di essere entrato in una spirale di omicidi molto pericolosa.

Pietr il lettone è il primo libro di Simenon in cui compare il famoso commissario Maigret, che quindi viene descritto e presentato al lettore: un omone imponente, autoritario e in apparenza impassibile. Si vede già in questo primo romanzo che egli ama il suo lavoro ed è sempre pronto all'azione, anche se richiede un sacrificio. È quasi impossibile non farselo piacere subito, soprattutto perché Simenon ci mostra più volte come sotto la sua facciata si nasconda molto di più.

A differenza de La camera azzurra, che è difficile classificare in un genere, Pietr il lettone è più inquadrabile: è un romanzo per lo più noir, con un po' del giallo.
Sappiamo fin da subito chi è il ricercato, e gran parte della storia è occupata semplicemente da inseguimenti e appostamenti da parte di Maigret. Non ci sono molti indizi da collegare o indagini da compiere, la trama si sviluppa da sola, con diversi colpi di scena per lo più violenti.

Quello che secondo me rende il libro particolare è il fatto che, nonostante questo tipo di storia sia principalmente basata sull'azione, Simenon riesce a porre l'attenzione sui sentimenti dei personaggi. Questo è un tratto tipico dell'autore: indagare l'interiorità degli uomini.
Maigret non è quindi un semplice poliziotto che svolge il suo lavoro e cerca di capire la verità, ci sono vari momenti in cui la vicenda diventa per lui personale. Come ho già detto prima, l'austerità e la serietà del commissario sono una facciata, che nasconde un uomo come tanti, che soffre e prova emozioni. E queste ultime vengono mostrate ampiamente al lettore, che quindi è portato ad entrare in empatia con lui.

Il fatto però è che Simenon non si limita a Maigret. No. Ancora una volta l'autore scava nell'animo del colpevole, porta a galla le sue sensazioni, la sua anima.
E lo fa con maestria, tanto che si riesce quasi a comprendere e a provare compassione nei confronti del malvagio uomo che ci ritroviamo davanti.
Insieme al lettore, anche Maigret stesso dovrà fare i conti con i sentimenti del suo avversario, ed è molto interessante veder svilupparsi una sorta di conoscenza fra i due antagonisti.

È una cosa che succede spesso nella realtà, che un poliziotto che da tempo lavora a un caso e che ha avuto occasione di approcciarsi al colpevole numerose volte, alla fine entri quasi in confidenza con lui. Tant'è che è capitato che, dopo un arresto, il criminale ricevesse visite da parte del poliziotto che lo aveva arrestato.

In questo romanzo di Simenon, anche se non è proprio questo che accade, si osserva lo strano rapporto tra commissario e colpevole, una singolare ma in parte anche affascinante intimità.

Ho apprezzato moltissimo il fatto che Simenon, con questi elementi, abbia lasciato nel romanzo la sua riconoscibile impronta.
È un bel libro, anche avvincente, e lo consiglio, nonostante non raggiunga i livelli de La camera azzurra e sia molto più semplice.

Qualche difettuccio comunque l'ho trovato: all'inizio la lettura può risultare un po' confusionaria con tutti i possibili Pietr, i nomi dei personaggi, gli appostamenti, e via dicendo. Ma forse era proprio questo l'intento dell'autore: depistare il lettore.

VOTO: 🌞🌞🌞🌞 -
4-

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E voi avete mai letto uno dei romanzi su Maigret?
Vi piace Simenon? Se vi va di entrare a far parte del gruppo di lettura non esitate a scrivermi!

Vi mando come sempre un bacione,
Silvia 💘

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